Le scuole di tutto il Nepal sono chiuse dal 19 di marzo.
Il Governo aveva stabilito di anticipare gli esami di fine anno scolastico e così è stato, a parte l’SEE, esame conclusivo della decima classe, che è stato rimandato a data da destinarsi.
I ragazzi che vivono nelle case famiglia e che hanno qualche parente che normalmente li ospita durante le vacanze, si sono spostati subito dopo la conclusione delle lezioni.
Ragazzi come Indra’, Rekha, Bibek, Ramesh e Kaju, per citarne alcuni, che non hanno nessuno, sono rimasti presso le loro famiglie di adozione. 
Dal 24 marzo scorso tutte le strade, i negozi, i mercati (oltre all’aeroporto internazionale di Kathmandu) sono chiusi.
Anche nel nostro piccolo villaggio le persone sono state invitate a restare a casa, questo complica molto la situazione sopratutto delle famiglie più povere.
I genitori, che abitualmente lavoravano come operai a giornata, muratori o braccianti, si trovano nell’impossibilità di comprare il cibo per la famiglia. 
E’ stata molto bella l’iniziativa della municipalità, alla quale ha aderito anche la nostra piccola comunità cattolica che, proprio per venire incontro alle necessità di queste famiglie, ha fatto una distribuzione di riso, olio, sale, soia, sapone.
La farm sta dando lavoro a piccoli gruppi di persone che vivono nelle vicinanze, cercando di rispettare tutte le norme di sicurezza, sia per portare avanti le attività agricole, sia per permettere loro di guadagnarsi dignitosamente un piatto di riso.
Una piccola goccia  che però ha dato una mano almeno a qualcuno. 

Le Sorelle di Bharawal e Chakarghati