Il contesto
La trasmissione di malattie è molto frequente in Jharkhand, essendo questo uno degli stati più sottosviluppati e arretrati dell’India, con un basso tasso di alfabetizzazione e condizioni di vita al di sotto della soglia di povertà. Le malattie, comunemente viste come malattie infettive, sono: tubercolosi, kalazar, malaria, febbre tifoidea, meningiti, malattie della pelle, anemia. Cancro, ipertensione e diabete aumentano il peso delle malattie.
Leggi di più
L’area, attorno il centro di salute, è abitata da persone che vivono con redditi medi o sotto la media. La disoccupazione e la sottoccupazione sono dei gravi problemi. La maggior parte delle persone sono agricoltori che dipendono soprattutto nella pioggia per le loro coltivazioni. Sono spesso faccia a faccia con l’inadeguata produzione di coltivazioni dovuta alla carenza di pioggia. Altri lavorano nelle miniere locali poco distanti, come lavoratori pagati giornalmente. Il guadagno del giorno basta appena per coprire i costi di gestione della famiglia. C’è oltretutto una pesante diffusione dell’alcolismo.
Vivono in case di fango con carenza di ventilazione, sovrappopolate, con condizioni sanitarie povere che sono causa di malattie. A causa dell’analfabetismo, le opportunità di lavoro sono limitate e le persone che non hanno una terra lavorano sotto proprietario, come lavoratori vincolati. Le persone lottano molto per vivere e hanno difficoltà ad ottenere corrette e adeguate cure mediche. I residenti sono soprattutto della tribù Santhal, di cui il 10% sono cristiani. Vi sono poi induisti e mussulmani.
Il progetto
Nella Parrocchia di Gokhla, la Congregazione delle Teresian Carmelites gestisce l’unico dispensario nel raggio di 15 km.
Nel luglio del 1999, Suor Shalini ci descriveva così la situazione:
La Parrocchia di Gokhla si trova nello Stato indiano del Jharkhand. La popolazione è molto povera e molte persone sono impiegate nell’agricoltura, alcuni di loro possiedono piccoli lotti di terreno.
Gran parte della popolazione è analfabeta, soprattutto gli aborigeni, in particolare le donne.
Le malattie più comuni in quest’aera sono tubercolosi, kala-azar, epatite, scabbia, dissenteria, encefaliti…la maggior parte delle persone soffre anche di denutrizione. I complessi medici più vicini, distano 15 e 27 km; i mezzi di trasporto per raggiungerli sono il treno o la jeep, ma la strada che collega a queste città è in condizioni pietose, polverosa d’estate e fangosa durante la stagione dei monsoni.L’unico mezzo di trasporto delle persone del luogo è il carro trainato dai buoi.
Gran parte delle persone che vivono qui sono affette da tubercolosi. È un peccato notare che anche le persone giovani sono vittime di questa malattia. Le cause di questa malattia sono il duro lavoro, l’alcolismo e il povero e insalubre cibo consumato.Il Governo ha lanciato un programma anti tubercolosi che prevede vaccini e medicine gratuite.
Nella Parrocchia di Gokhla, la Congregazione delle Teresian Carmelites gestisce l’unico dispensario nel raggio di 15 km. Perciò chiediamo il vostro aiuto per costruire un sanatorio in modo da poter assistere in modo più efficace i malati di TBC.
Per le persone veramente povere le medicine verranno fornite gratuitamente, a chi invece ha disponibilità economiche chiederemo il pagamento di metà del prezzo dei trattamenti, in questo modo riusciremo, oltre a pagare le medicine, ad accantonare quanto necessario per il mantenimento della struttura e il pagamento dello staff medico.
Il supporto da parte di Fratelli Dimenticati al sanatorio St. Joseph di Gokhla è iniziato nel 2000.
L’obiettivo
Da allora la situazione è in continua evoluzione, ma la tubercolosi continua ad essere una malattia molto presente nella zona. Molte persone si rivolgono alla struttura quando la malattia è in stato avanzato, fortunatamente con un ricovero che va dai 3 ai 6 mesi riescono a ristabilirsi e continuando poi le cure per 1 anno o 1 anno e mezzo, guariscono completamente.
In media ospita 30 pazienti ricoverati al mese e in un anno offre trattamenti a circa 40 persone affette d tubercolosi che si recano presso gli ambulatori. Nel corso di un anno offre, inoltre, assistenza e cure mediche ambulatoriali per varie patologie a circa 6.000 persone.
Sostieni
il progetto