Giornata mondiale per l’alfabetizzazione
Giornate mondiali / internazionaliL’ABC dello sviluppo
L’8 settembre, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, si celebra la Giornata Mondiale per l’Alfabetizzazione, istituita dall’Unesco più di 40 anni fa per ricordare l’enorme importanza che l’istruzione ricopre per lo sviluppo e la riduzione della povertà.
In questo secolo di grandi progressi, scoperte scientifiche e avanzamenti tecnologici abbiamo avuto una progressiva riduzione del numero di analfabeti. Oltre alla diffusione dell’istruzione di base, sono sempre di più le persone che scelgono di proseguire gli studi e ricevere un’istruzione superiore o universitaria. Nonostante questo, al mondo esistono quasi 897 milioni di persone ancora analfabete, di cui 123 milioni con meno di 15 anni.
Il Jharkhand è uno stato del dell’India centro orientale, ricco di foreste e di risorse minerarie. Proprio per questo, negli ultimi decenni la zona è stata ampiamente sfruttata dalle industrie nazionali e straniere, spesso a discapito dell’ambiente naturale. La deforestazione e le attività estrattive costituiscono una grossa minaccia per le numerose popolazioni tribali presenti sul territorio che, in molte occasioni, sono state costrette ad abbandonare i loro stili di vita tradizionali e a cercare nuovi mezzi di sostentamento. Molti sono emigrati alla ricerca di condizioni di vita migliori, molti altri si sono rassegnati a una vita di estrema povertà. Povertà che, neanche a dirlo, va di pari passo con assenza di istruzione e analfabetismo. E quando una persona povera è anche analfabeta, le possibilità di riuscire a cambiare la propria condizione diminuiscono drasticamente.
Secondo il censimento del 2011, il numero di analfabeti presenti in Jharkhand corrisponde circa al 32% della popolazione dello Stato. Questa situazione risulta particolarmente accentuata nei piccoli villaggi isolati dove, spesso, non sono presenti scuole, e quelle più vicine sono situate a molti chilometri di distanza, che i bambini sono costretti a percorrere a piedi. Questo, ovviamente, scoraggia tanto i bambini quanto i genitori, che preferiscono il più delle volte tenere i loro figli a casa perché li aiutino a lavorare i campi o a pascolare il bestiame o ad accudire i più piccoli. Ma ci sono anche altri fattori che possono rendere i genitori reticenti a far frequentare la scuola ai loro bambini.
Nel territorio attorno a Dumka, seconda città del Jharkhand dopo Ranchi, sono presenti numerosi piccoli villaggi, abitati per lo più da famiglie indigenti. In alcuni di questi villaggi, prima che Fratelli Dimenticati decidesse di collaborare con la Diocesi, erano già presenti delle scuole pubbliche. Le famiglie, tuttavia, nutrono una scarsissima fiducia nelle istituzione scolastiche statali: la qualità dell’istruzione è molte volte scadente e la scarsa disponibilità di insegnanti per i villaggi più isolati fa sì che, spesso, le lezioni vengano sospese per l’assenza dei maestri. Come se non bastasse, in più di un’occasione in diverse zone dell’India il governo ha ritardato enormemente il pagamento dello stipendio al personale docente, aggravando il già problematico assenteismo degli insegnanti.
Di fronte ad una situazione di questo tipo, mandare i bambini a scuola appare agli occhi dei genitori come una perdita di tempo e i bambini non riescono a trovare la motivazione adeguata che li spinga a voler proseguire gli studi.
Grazie al Sostegno a Distanza, Fratelli Dimenticati garantisce a quasi 5.600 bambini dei villaggi della diocesi di Dumka un’istruzione di qualità, per fare in modo che i genitori possano superare le loro diffidenze e ritrovare la fiducia nell’istituzione scolastica. I fondi raccolti grazie a 1.570 Sostegni a Distanza servono ad acquistare materiale di cancelleria e altri strumenti didattici, a provvedere al mantenimento delle strutture, a garantire ai bambini dei pasti giornalieri e ad abbattere le spese di convitto per quei bambini che necessitano di risiedere nei pressi della scuola perché provengono da villaggi lontani una o due ore di cammino dall’istituto. Inoltre viene sempre garantito uno stipendio agli insegnanti, in modo tale che possano svolgere il loro lavoro con continuità e serenità, a beneficio di tutti quei bambini che, grazie alle loro lezioni, avranno la possibilità di imparare a leggere e a scrivere. Anche alle famiglie più povere, che non potrebbero permettersi di pagare neppure una minima retta scolastica, viene così data la preziosa opportunità di mandare i propri figli a scuola.
Negli ultimi anni, purtroppo, i prezzi indiani si sono alzati, determinando un generale aumento del costo della vita.
Ora più che mai è dunque necessario l’aiuto dei benefattori per far sì che i bambini di Dumka possano continuare a frequentare la scuola. Sono piccoli passi che servono però ad avvicinarsi alla meta finale: eliminare l’analfabetismo per dare a tutti i bambini del mondo la possibilità di determinare il proprio futuro.