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India

Case per i più poveri

Un tetto sicuro per le famiglie della Missione di Talkhola

Il contesto

Nel mondo, quasi 2 miliardi di persone vivono in condizioni abitative poco adeguate. Si tratta di un problema particolarmente grave in paesi come l’India, dove c’è una carenza di abitazioni stimata di oltre 70 milioni e più di 90 milioni di persone vivono in slum o baraccopoli. La situazione abitativa è particolarmente grave nelle grandi città, ma anche la popolazione rurale è colpita da problemi di accesso ad un alloggio adeguato e sicuro.
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Infatti, la maggior parte della popolazione indiana che vive sotto la soglia di povertà risiede in zone rurali. 3 famiglie su 4 nell’India rurale non dispongono di servizi igienici adeguati in casa e solo 1 famiglia su 4 dispone di un impianto per l’acqua potabile.

Le carenze abitative hanno conseguenze negative sulla salute fisica delle famiglie: le abitazioni sovraffollate sono un fenomeno frequente e questo aumenta il rischio di diffusione di malattie infettive. In più, il fatto di non avere uno spazio adeguato per studiare e fare i compiti crea ostacoli all’istruzione dei bambini. Infine, le costruzioni in materiali poco durevoli comportano il rischio di crolli e anche la possibilità di rimanere senza tetto a seguito a catastrofi naturali, come ad esempio le inondazioni che si verificano durante la stagione delle piogge.

La Missione di Talkhola si trova nel distretto di Murshidabad, nello stato indiano del West Bengal, e appartiene alla Diocesi di Krishnagar. L’area include 16 villaggi ed è abitata da popolazioni tribali, in maggioranza di etnia Santhal, dedite all’agricoltura e al lavoro di spaccapietre nelle cave della zona. Nella maggior parte dei casi si tratta di lavoratori vincolati ai proprietari terrieri, pagati molto poco rispetto ai salari degli altri gruppi etnici presenti nella stessa area. Le donne Santhal sono assunte come domestiche nelle case dei ricchi. Queste famiglie si ritrovano a vivere come servitori con salari irrisori. Il tasso di alfabetizzazione è molto basso. Spesso infatti i bambini vengono coinvolti in attività lavorative per contribuire all’economia famigliare, dedicandosi al pascolo di animali, al lavoro nelle cave di pietra o ai lavori domestici. Le famiglie sono numerose, e in molti casi possono permettersi un solo pasto al giorno.

Il progetto

Prevede la costruzione di abitazioni attraverso la collaborazione con i sacerdoti della diocesi locale. Viene data priorità alle famiglie che si trovano in situazioni particolarmente vulnerabili, come per esempio quelle monoparentali, vedove con figli a carico, famiglie con bambini in età scolare. Le condizioni economiche di queste famiglie non permetterebbero loro di poter affrontare l’onere della costruzione di una casa, per cui le abitazioni in cui trovano solitamente riparo sono piccole capanne di fango o lamiera che devono continuamente essere sottoposte a manutenzione perché danneggiate dagli agenti atmosferici.

Le abitazioni in muratura, pur essendo case modeste costituite da due stanze e una veranda, rappresentano un cambiamento radicale nella vita delle persone beneficiarie. Ad esempio, i bambini potranno studiare e svolgere i loro compiti in tranquillità in casa, cosa che prima non era possibile fare nelle capanne.

Ogni famiglia partecipa alla costruzione della propria casa con una piccola somma, a piccole rate nel corso del tempo, in base alle disponibilità. Questa compartecipazione contribuisce a dare dignità alle famiglie, facendole percepire che sono state in grado di contribuire alla realizzazione della propria casa.

 

Gli obiettivi

Migliorare le condizioni di vita delle famiglie della missione di Talkhola, in India, attraverso la costruzione di abitazioni.

 

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