Il contesto
L’area in cui opera la Diocesi di Dumka, nello stato indiano del Jharkhand, è popolata da varie etnie tribali, tra le quali la più numerosa è quella Santal. La popolazione vive principalmente di agricoltura, che dipende in gran parte dalle piogge stagionali e spesso è danneggiata dalla siccità.
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Le comunità vengono destabilizzate anche dalle migrazioni, che sono di due tipologie. Chi emigra per lavoro in alcuni casi poi fa ritorno al proprio villaggio, a meno che non si stabilisca altrove se trova condizioni migliori o ad esempio se si sposa. Vi sono poi le migrazioni dovute agli spostamenti forzati a causa delle attività minerarie.
Per quanto riguarda l’educazione, il tasso di alfabetizzazione della popolazione tribale è molto basso: un’elevata percentuale dei Santal non sa leggere né scrivere. Questo li ha resi facile preda di vari gruppi insurrezionalisti e li ha trasformati in fonte di voti per i politici.
Nelle scuole statali non si insegna praticamente nulla, viene solo fornito il pranzo. I bambini che escono da queste scuole sanno a malapena leggere e scrivere.
Anche l’ambito sanitario in Jharkhand lascia molto a desiderare. Una grossa fetta della popolazione è priva di accesso alle strutture sanitarie di base, nonostante le iniziative in ambito sanitario del governo e delle agenzie ad esso collegate. Continuano a destare preoccupazione la disponibilità, l’accessibilità, la sostenibilità economica e la qualità del servizio sanitario. Dove presente, esso è di qualità estremamente bassa. Condizioni igieniche precarie causano il proliferare di infezioni legate soprattutto all’utilizzo di acqua non potabile, che non vengono curate adeguatamente a causa di strutture mediche e sanitarie di basso livello e scarsità di personale. La responsabilità di trattamenti e cure mediche generalmente ricade sulle operatrici sanitarie di villaggio, che devono occuparsi anche di fornire altri servizi e programmi sanitari. Il risultato è che la rete dei centri di salute pubblica non è in grado di fornire servizi sanitari di qualità all’intera popolazione.
Il Jharkhand è uno degli stati indiani con condizioni più critiche per quanto riguarda i tassi di mortalità materna e infantile. Su circa 400.000 bambini nati in Jharkhand ogni anno, 20.800 muoiono prima del compimento del primo mese di vita, mentre circa 29.600 bambini non raggiungono l’anno d’età. Le principali cause di morte sono complicazioni pre e post parto, tetano, polmonite e diarrea. I bambini che sopravvivono devono affrontare una seconda sfida: ricevere nutrimento adeguato che li aiuti a crescere in modo adeguato.
In Jharkhand circa il 55% dei bambini sotto i 5 anni d’età è malnutrito. Il 45% delle morti di bambini sotto i 5 anni può essere attribuito alla malnutrizione. L’indice di mortalità materna è di 261 su 100.000 e l’indice di mortalità infantile è di 39 su 1.000 nati vivi.
Lo scenario generale è quello di una terribile povertà, dovuta alla mancanza di possibilità e di conoscenze per esplorare strade nuove. La popolazione tribale rimane nell’ignoranza, la maggior parte di queste persone lavora nelle polverose cave di pietra in cambio di un magro salario, e muore precocemente per malattie respiratorie quali la tubercolosi.
Altre caratteristiche della zona sono la carenza di strade e canali di comunicazione e la difficoltà di interazione con le varie comunità tribali per la presenza di diversi dialetti.
In questo contesto la Diocesi di Dumka cerca di affrontare i problemi legati all’ambito sanitario in vari modi, in particolare con la creazione di strutture sanitarie nei villaggi, prestando particolare attenzione all’igiene e alla salute nelle scuole, controllando la diffusione della malaria e del kala-azar, attraverso programmi per la salute materna e infantile, con la formazione di promotori di salute nelle scuole.
La Diocesi si occupa anche di educazione, con la creazione di scuole, ostelli per gli studenti, programmi di sostegno a distanza. In totale la Diocesi di Dumka accoglie nelle sue scuole oltre 57.000 studenti, seguiti da più di 1.300 insegnanti. Le scuole spesso sono associate ad ostelli, 60 per 8.588 ragazzi e 57 per 7.436 ragazze. Questi numeri sono molto elevati, e quasi pari a quelli degli studenti ospitati in tutti gli ostelli delle altre diocesi dello Stato del Jharkhand.
La Diocesi gestisce molti centri di salute nelle aree rurali, in cui operano suore che si prendono cura sia dei pazienti provenienti dai villaggi che degli studenti, intervenendo nel caso in cui qualcuno si senta male durante le lezioni o negli ostelli.
Il progetto
La salute è una delle componenti più importanti nello sviluppo di un bambino. Non include soltanto il supporto medico dato a un bambino malato, ma anche la situazione sanitaria e igienica di ogni studente. La salute è uno stato di benessere complessivo, fisico, mentale, sociale, ambientale e spirituale e non soltanto un’assenza di malattie.
Questo progetto prevede che gli studenti stessi vengano formati per diventare promotori di salute e far da guide ai compagni con i quali vivono in ostello durante il periodo delle lezioni scolastiche. I bambini selezionati, attraverso varie formazioni, acquisiranno conoscenze riguardo le varie componenti della salute, diventando coloro che si prenderanno cura dei bisogni sanitari degli altri bambini all’interno dell’ostello. Potranno inoltre trasmettere quanto appreso anche ai loro genitori, durante le vacanze.
I bambini ospitati negli ostelli della Diocesi di Dumka appartengono principalmente alla tribù dei Santal. Rimangono nei convitti per tutto il corso dell’anno, eccetto in estate, a Natale e per le vacanze di Puja. Solitamente quando gli studenti stanno male ricevono cure presso i centri di salute locali, anche se alcuni preferiscono andare a casa.
L’esperienza passata dimostra che il concetto di studenti promotori di salute ha un impatto diretto nei contesti educativi delle scuole e degli ostelli. Questi promotori di salute in passato sono quasi riusciti a curare la scabbia dei compagni, hanno promosso l’utilizzo di medicinali naturali, che poi gli studenti hanno trasmesso anche alle loro famiglie, hanno creato un ambiente pulito nelle scuole, negli ostelli e nei campus.
Il progetto coinvolgerà 117 ostelli maschili e femminili della Diocesi di Dumka, che accolgono in totale più di 16.000 studenti, tra i quali verranno identificati 900 promotori di salute.
I promotori di salute saranno supportati dai responsabili degli ostelli, dalle suore infermiere e dagli insegnanti che hanno nozioni di base su salute e igiene. Anche i responsabili dei vari ostelli parteciperanno ad una formazione sul loro ruolo nell’ambito complessivo della salute e sull’importanza degli studenti promotori di salute.
Saranno poi selezionati gli studenti in tutti gli ostelli, che per la formazione saranno divisi in 15 gruppi da 60 studenti ciascuno. Gli studenti promotori di salute saranno formati sui seguenti argomenti:
- Le responsabilità dei promotori di salute
- L’importanza della salute e dell’igiene
- Le malattie comuni, cause e prevenzione
- Gli effetti di cattive abitudini come ad es. masticare tabacco
- Abitudini alimentari corrette
- Pulizia dell’ostello
- Importanza di tener pulito e preservare l’ambiente naturale
- Conoscenze sull’uso di medicinali a base di erbe e rimedi casalinghi per le malattie più comuni
- Primo soccorso
- Salute mentale e salute sociale
In ogni centro i promotori di salute si incontreranno due volte la settimana.
Le attività dei promotori di salute saranno monitorate dal direttore educativo della diocesi e da una suora nominata coordinatrice sanitaria per il progetto, che visiteranno i vari ostelli per assicurarsi che le attività siano implementate come previsto.
Questa iniziativa porterà molti benefici agli studenti che vivono negli ostelli dove, specialmente nelle aree più povere, le condizioni possono essere precarie per quanto riguarda salute e igiene. Per questo è importante lavorare sulla salute olistica degli studenti e sul miglioramento delle condizioni igieniche degli ambienti nei quali vivono durante l’anno scolastico.
Gli obiettivi
- Trasmettere agli studenti l’importanza della salute fisica, sociale e mentale.
- Offrire ai ragazzi l’opportunità di sperimentare ruoli di leadership.
- Stimolare l’attenzione degli studenti nei confronti dell’ambiente naturale, riguardo l’importanza di risparmiare l’acqua, di pulire gli spazi in cui si vive.
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